Robin Hood denuncia le ingiustizie ai danni dei consumatori durante l'emergenza Covid 19

TERAMO – Oltre all’emergenza sanitaria ed a quella economica, c’è una vera e propria emergenza informativa a danno dei cittadini. A segnalare una serie di nodi irrisolti è l’associazione di tutela dei consumatori Robin Hood di Teramo, tramite il presidente Pasquale Di Ferdinando: «Dalle telefonate che stiamo ricevendo si rileva una serie di difficoltà da parte dei cittadini e delle istituzioni nell’individuare aeree problematiche nella gestione dell’emergenza, alle quali per il momento a quanto pare non ci sono risposte».

La prima: molte persone lamentano la perdita del lavoro, magari con contratti “part-time” o in nero.per queste persone il possesso di abitazioni oppure di risparmi vincolati a figli minori, determinano un Isee non compatibile con gli aiuti di Stato e di fatto sono nelle condizioni di non poter far fronte al pagamento delle utenze e delle necessità familiari;

La seconda: pur se i provvedimenti sono presenti nelle disposizioni governative, le banche non hanno sospeso le rate dei mutui, magari perché gli interessati non ne hanno fatto richiesta,  e gli istituti continuano a riscuoterle.

La terza: pur se i provvedimenti di sospensione sono presenti nelle disposizioni governative, le società di gestione della luce e del gas continuano ad effettuare distacchi per morosità.

La quarta: gli studenti ed i lavoratori fuori sede, che hanno abbandonato gli appartamenti per l’emergenza, ma che sono costretti ancora a pagare i canoni di locazione senza poter eseguire una rescissione del contratto, né liberare i loro appartamenti, cosa evidentemente impossibile;

La quinta: i rimborsi per i viaggi mai fatti durante l’emergenza oppure i rimborsi per gli abbonamenti annuali ai servizi di trasporto;

La sesta: l’impossibilità ad adempiere ad obblighi come il bollino delle caldaie, la difesa nei confronti degli atti della pubblica amministrazione;

L’ottava: le rette per gli asili nido, le palestre, i centri estetici e per tutti i servizi e le prestazioni che non possono essere utilizzati;

La nona: il rimborso dei costi per la garanzia della continuità didattica, per le attrezzature ed i collegamenti internet di cui le famiglie si sono dovute dotare per proseguiore la scuola da casa;

La decima: le società di recupero crediti, che tempestano di telefonate e messaggi i cittadini, anche nella difficoltà oggettiva a difendersi o provvedere;